mercoledì 30 luglio 2008

Al cane..


Sarà che sto attraversando un periodo di sensibilità emotivo.. sarà che altro.. non so, ma stamattina mi ha colpito il tuo sguardo: eri muta, silenziosa, anche un pochino umile forse, ma non troppo, ma silenziosamente in attesa, e silenziosamente mi fissavi con quei tuoi occhi che parlano più di tante parole.. Mi fissavi, facevo colazione, aspettavi.


Tante volte preparo il cibo, tante volte mangio e.. c’è sempre qualcosa per te, forse per quel tuo muto chiedere senza essere invadente, per quel tuo aspettare con umiltà paziente, ma mai senza dignità: trovo sempre due tre bocconcini da darti e con vero piacere notare quanto li gusti, quanto sei ghiotta.. di tutto!


Mi sono soffermato a fissarti, cercare di “vedere” dietro quegli occhi scuri che mi fissavano, e tu silenziosa, impaziente ma silenziosa, tranquilla, ma che trasudavi impazienza ed emozione non so se per il cibo, per l’attenzione che viene da un umano, o per altro.. Mi sono soffermato e mi ha colpito qualcosa che non so spiegare, ma che nel tuo sguardo c’era… e ti ho amata… non come si ama una donna, ma amata veramente, ho sentito trasporto, emozione, ho avuto voglia di abbracciarti… Come mio solito (mi dicono che sono un rospo!), mi sono fermato, mi sono bloccato e non ho esteriorizzato quel che avevo dentro.. ma forse tu, dall’alto della tua capacità di percepire, con istinto, quel che uno prova.. hai sentito e.. lo spero proprio, me lo auguro, perché sono stato uno sciocco, un cretino travestito da maschio che non si concede alle “mollezze” dei sentimenti..


Ora ripenso a te, al tuo sguardo, al tuo modo di essere, forse dovuto a mille soprusi e sgarbi che hai subito, da umani ed animali, in gabbia e fuori, in strada, ma certo un bel modo di essere, tranquillo, forse anche un po’ malinconico, ma pieno di vita e di sentimento, di gioia pura ed innocente per pochissimo, per un gioco di plastica che fischia come di una corsa di 100 m in un prato, per uno scherzo che io ti faccio tirandoti la coda, come per una carezza fatta sul tuo musetto così bello e pulito.


Non ti invidio, non saprò mai cosa hai passato, ma certo hai passato due anni di pensa e valgono venti dei miei… ma ti voglio bene, e imparo da te a gustare del presente, dell’istante che viviamo, del momento che ci pervade e ci accarezza… e tu hai questo potere, questa saggezza.. e te ne sono grato!




Nessun commento: