mercoledì 7 maggio 2014

Adesso basta !






Simone Perotti , in un video, descrivendo la sua giornata o la sua casa, dice che “adesso basta !” (titolo del suo libro più famoso) è … e fa vedere come vive un normale mercoledì, nel suo “paradiso” guadagnato facendo la sua scelta, e quindi non vivendo più nel cosiddetto “sistema”.


Oggi ero nel mio orto, vivendo la mia giornata, e facendo quello che serviva alla mia vita, vivendo ogni istante del mio tempo, pur occupandomi di cose del tutto ordinarie, come tagliare l'erba, piantare cipolle, o riparare i bastoni su cui si arrampica la pianta di lampone; ad un certo momento la mia attenzione è andata a quel tronco di cipresso che sta da una parte, da oltre un anno, abbattuto perché spezzato dopo un temporale, ed in attesa di essere utilizzato per altri impieghi (come, ad esempio, farci una panchina...). 

Non che non lo conoscessi, quel tronco, ci passo attorno ogni volta che taglio l'erba ed ogni volta mi dico:” lo devo togliere”, perché so che va fatto prima o poi, ma ancora non lo faccio.




Come se lo vedessi per la prima volta, ho colto i disegni particolari ed unici, e la bellezza della base del suo tronco, rimasto all'aria, dopo essersi abbattuto in una notte di vento intenso.


Ho deciso di smettere di lavorare all'orto e di prendere la macchina fotografica.




Adesso basta!” è questo oggi, per me: poter smettere, poter lasciare ciò che sto facendo e dedicare il mio tempo, quello che non tornerà, a fare le foto e godere di quel pezzo di vita apparentemente morta e dedicare tutto me stesso a questa azione.

Adesso basta!” per me oggi è questo: poter godere  liberamente delle mie scelte e decidere di fare questo, in un normale mercoledì (come per Perotti...) e sentirmi ed essere libero, di tanto poco, che poco non è affatto, perché Vivere è proprio questo!








martedì 6 maggio 2014

Fare, ma "come" ?...




Viviamo in una società che gradualmente sta intasando tutti gli “spazi di manovra libera” dell'individuo.
Intendo dire che si stanno gradualmente realizzando strumenti che apparentemente servono soltanto a “tenerci informati”, a “garantirci la libertà di pensiero e di informazione”, lo “scambio libero di idee”, ecc.: penso ai vari network come FB che dai più viene usato come libero sfogo, come una sorta di “blog personale” su cui sfogare le proprie solitudini sperando di essere letti/ ascoltati, ma penso anche a tante notizie spesso in parte vere e poi invischiate di falsità, che ci danno l'impressione di sapere tanto e poi in realtà ci intasano la mente di “chiasso”, togliendoci la possibilità di udire ciò che conta, ma soprattutto di pensare con la propria testa.

I medesimi strumenti possono essere usati, se con vera ratio, per consentirci di sapere quel che c'è da sapere, e poi lasciando al nostro cervello la capacità di analizzare e pensare, togliendoci quel “fammi leggere cosa ne pensa lui ” che tanto irretisce e poi lentamente ci porta a seguire l'opinione del tizio di turno.
Molto difficile districarsi, come tra i rovi, dove puoi trovare le more come altre piante che ti invischiano fino ad impedirti di procedere e vedere oltre.
Sta a noi imparare e usare nel debito modo.

Si impara, se si vuole.


Ma al tempo stesso non si può soltanto rinchiudersi nelle proprie piccole “aree di sicurezza” personale date dall'orticello o dalla casetta ottenuti seppure con sacrifici. Intendo aree fisiche, ma anche e soprattutto mentali.

E fare e darsi da fare lo si può in molti modi e credo che ognuno debba trovare quelli che gli sono più congegnali.

Anche parlare con gli altri, finanche sui network, ma dicendo non le frasi che apparentemente sono belle e profonde, ma che all'atto pratico non dicono nulla di realmente nuovo e diverso: servono a farci credere di dire e fare.
Intendo parlare per fare: che sia un modo diverso di vivere, che sia un lasciare lavori schiavizzanti, che sia iniziare attività diverse, che sia imparare a ri-usare, che sia dare un aiuto o una risposta a chi chiede per conoscere qualche cosa che noi sappiamo già o stiamo imparando, per iniziare la propria personale strada verso una emancipazione di cui TUTTI siamo eticamente in credito verso la Vita.

Ma anche uscire e fare, se possiamo, se sentiamo che questo vogliamo e sentiamo il bisogno di dare qualcosa di noi stessi al vicino, che sia anche solo il “saper fare”, quel che sia sia....

A questo proposito voglio segnalare uno spazio che proprio di recente ho scoperto e che ha dei contenuti che per certi aspetti vedo stimolanti, uno spazio su cui non ho tante risposte, ma direi più domande e questo mi piace:


Poi ognuno ha la sua testa ed ognuno saprà cosa farci, anche niente!...

Importante è non “adeguarci”, non “rassegnarci”, ma rimanere Vivi, non solo strisciando, ma alzandoci, perché la nostra dignità lo esige!



lunedì 5 maggio 2014

I "bruscandoli" della Lunigiana



Oggi ho fatto un giro di perlustrazione nell'orto dopo alcuni giorni di “trasferta” ed ho scoperto con estrema gioia e gratitudine che attorno al mio pezzetto di terra, sulle protezioni di vario tipo che la circondano, sono cresciuti moltissimi germogli di luppoli selvatici ovvero anche “bruscandoli” (credo che sia un nome veneto se non erro...).
La soddisfazione è stata tanta, forse ingenua e un po', come dire, eccessiva per qualcosa che per tanti è naturale, eppure, poter cogliere tanti di quei piccoli germogli, farne una bella scorta per farne la frittata, e vederli così, dono della Grande Madre, mi ha riempito di gioia una volta di più e fatto riflettere su quanto ci siamo “dimenticati vecchie origini, abilità antiche, abitudini salutari, per gettarci a capofitto in quel mezzo suicidio che è la vita attuale, in cui i progressi vengono pagati molto cari, mettendo sul piatto della bilancia tante cose che sarebbero basilari per una vita realmente “serena”.
Aver goduto di un banale e semplice regalo di Madre Natura, aver avuto questa fortuna, oggi, mi ha dato pochi minuti di serena gratitudine anche in considerazione della fortuna di poter godere di questo privilegio: vivere non tra il cemento, ma nel verde, potendo affacciarmi alla porta di casa e udire gli uccelli cantare liberi o il vento avvolgermi, o godere del calore del sole adesso al tramonto dietro la montagna che mi guarda dalla cucina o al suo sorgere al mattino dall'altra parte.
Tutto questo non ha prezzo, ovvero, ne ha uno: la scelta, dentro se stessi.
La Madre richiama, il lupo risponde, e tutto pare andare nella direzione giusta. Il resto non scompare, rimangono malattie, morte, sofferenze, ma è come se potessero essere meno fuori da tutto, come se tutto facesse parte di qualcosa di unico. Non si dimenticano i problemi, solo, si ha anche qualcosa che arriva dentro: è come un ritorno alle radici, qualcosa di animale che si fa sentire da dentro, dal profondo.

Ora la smetto di filosofeggiare, lavo i bruscandoli e mi preparo, i regali sono sempre ben accetti...e ci aggiungo anche dei fiori di tarassaco fritti...
Arriva sera, dopo avere messo le mani nella la terra, si raccattano le cose, si va a cena contenti, si è vissuto un giorno, non si è semplicemente ingannato il tempo.

Grazie :-)