mercoledì 18 agosto 2010

Scrivo parole


Scriviamo, e lo scrivere è "un dovere morale" verso se stessi, per una necessità che avvertiamo nel nostro animo.
Questa la spinta che porta a "mettere il cuore" nelle parole che sistemiamo sulle righe del quaderno.

Poi, forse... qualcuno avverte con noi qualche affinità, e, leggendo le nostre parole, gli sembra che quelle stesse potrebbero essere anche sue,.. allora il nostro diventa uno scrivere "anche" per gli altri.
E possiamo anche ritenerci, forse, degli "scrittori", più o meno noti, ma ciò è superfluo.
Questo "donare" qualcosa di nostro e di noi stessi, diventa anche gioia di donare il sereno o le parole a chi, magari, da solo non riesce.

Questa è magia divina!


sabato 14 agosto 2010

Pioggia d'agosto












Piove!

E' temporale: tuoni, lampi lontani, rimbombo di rumori cupi, pioggia che tocca le foglie e salta via.

L'aria torrida di ieri, il soffocare la mia vita di questi giorni è svanito nel freddo dell'acqua che scende a grasse gocce e batte in terra lasciando un segno nell'aria e nel posto.

Aria che scorre fra rami di alberi meravigliati di questo improvviso cambio di maniera dell'estate, come lampo arriva il sentirmi nell'autunno, eppure sul muro c'è scritto che sono nella canicola..

La mente corre alle foglie degli alberi che riparano dal temporale vero, ai tronchi che respirano l'umido della terra e l'odore di bagnato che riempie narici e cuore. Sorrido, per come sono fatto, per come piccolo uomo, basta nulla a farmi far viaggi fra le stelle e farmi atterrare più rapido di una astronave qui, adesso.

Eppure godo di questi improvvisi mutare di scene, di tutto un cambiare della vita e darmi sensazioni ed emozioni solo nel mutare disegni attorno ala mia vista, pur rimanendo sempre lei, la stessa, la Dama della Vita.

Basta un soffio, dopo, nel pomeriggio, e le nuvole sciolgono le loro braccia e le dita che stringono abbracci di convenienza, e necessità, e ritorna il ragazzo allegro che con le sue emozioni ed i suoi scherzi riporta allegria nella comitiva, quel ragazzo che tutte amano perché dona color cioccolato alla pelle e fa stare come diversi quando riusciamo a placare la nostra voglia di parlare spesso di poco, ed ascoltare qualcosa di nascosto nel cuore di ognuno.

Mi volto e mi piego a vedere se le foglie del peperoncino sono bucate dall'acqua, e vedo una piccola formica che corre sotto un riparo per non affogare nell'alluvione della sua casa.

Cambia il mondo quando le dimensioni mutano, per te una goccia di sete in meno, per me alluvione che distrugge un sogno di vita. Il vento che sfronda l'autunno, per uno scoiattolo può far rimettere a posto una casa costruita con fatica, per altri addirittura peggio dello tsunami.

Nel nostro “giocare” in questo luna-park proviamo tanti giri ed attrazioni, alcune belle, vorremmo non lasciarle mai, di altre piangiamo impauriti e fuggiamo nelle braccia della mamma. Eppure è così, la vita vale sempre, da secoli infiniti e come oggi domani, fino a quando si ripete un rito eterno.


Ascolto la pioggia, è bello imparare da lei, far tacere me stesso, far segno col dito e.. ascoltare, grato, godendo del freddo che accarezza i polpacci, e sogno, nel tuono che scuote l'aria, la roccia che ingrigisce e che porta strisce di nero sul suo corpo a brillare nella luce del sole che asciuga, dopo. Sogno e ricordo, sogno e vedo il futuro che forse arriverà, e intanto mi immergo in questo vento che tutto carezza, e che non costa.


Basta poco a noi umani per volare alti, basta solo lasciare le ancore, il capitano dà l'ordine, si salpa e tutto diventa leggero.


venerdì 13 agosto 2010

Senza parole

Leggere qualcosa serve se poi rimane traccia nel nostro proseguire.

( Liberamente ispirato al libro “Tre cavalli” di E. De Luca )


Ogni tanto lo faccio: siedo in riva al fiume e lo ascolto scorrere, sempre uguale eppure nuovo ad ogni istante che passa.

Chiudo gli occhi e mi lascio carezzare dal sole che lascia questo spazio di mondo e sono grato, in cuore mio, a lui che ogni giorno fa ciò io non farei, dare vita e calore ai cuori di tutti, senza distinzione, senza giudizio che divide.

Ascolto dal cuore mio parole lasciate appena un attimo fa per me, da un amico, che poi era tale quando ci si legava insieme, con una corda che si sfilava su pietre grigie e lisce, vincendo noi stessi le nostre anime buie che ci tiravano in basso, e cercando invece di scoprire il sole sopra gli sbaffi di vapore, in cielo.

Un amico è tale se con lui vivi qualcosa che rimane, e a me questo rimane, nascosto e protetto in me, e lui è un amico.

Non ci si parla molto, noi, di rado si scambia qualche parola, scritta o letta su un libro che l'altro mette in pubblico, eppure, il cuore batte e l'altro lo sente.

Dice lui:” Mi stacco da quello che sono quando imparo a trattare in altro modo la medesima vita.” Lo dice perché lui ne ha fatto realtà, non solo parole gettate all'aria, ed io in riva all'acqua, ripenso a questo, e rivedo me, e la mia medesima vita, che non si ripete come al giro passato.

Mi sono staccato. Ora lo so.

Grazie amico, di avermelo sussurrato!