mercoledì 27 luglio 2011

Vita semplice e downshifting



La Vita è già complessa da sola e non semplice da affrontare: ognuno di noi si barcamena nel quotidiano con costi in aumento, rate, tasse, ecc. ecc. e ci spingono lentamente e gradualmente a spendere sempre di più, a vivere e lavorare per spendere e pagare i debiti. La pubblicità ed il tartassamento cui siamo sottoposti ogni giorno, ci invischia in una rete di "obblighi" non scritti, ma molto potenti e resistenti che ci affondano giorno dopo giorno in un pozzo nero, di cui non vediamo il termine.

La cosa difficile sta nell'acquisire consapevolezza e coscienza di questo meccanismo e di trovare la forza per spezzare questo vortice ed iniziare ad uscire per liberarsi.


Liberarsi e vivere liberi.


Questo dovrebbe essere il nostro modo di vivere: siamo Persone, siamo nati liberi, abbiamo diritto a vivere una Vita degna, una vita che sia degna di questo nome.

Il meccanismo con cui siamo stati schiavizzati è questo e per liberarsi dobbiamo cambiare abitudini.

E' normale che non sia questa la soluzione per la maggioranza delle persone, ed è anche naturale sia la mia soluzione, infatti è quello che intendo io per cambare vita, la mia vita!

Simone Perotti ha descritto come lui ha cambiato, ha anche motivato ed argomentato le sue scelte, ed il mio downshifting comporta anche questa inversione di rotta: cambiare letteralmente modo di vivere, il modo di spendere il mio denaro, di valutare le spese da sostenere, le scelte da fare, l'importanza di avere o non avere certe cose; veramente esaminare con attenzione, non quella dell'avaro, ma di chi intende fare lui, con la propria testa, con la propria volontà, le scelte e condurre con le proprie mani, la Vita, avendone il timone, e navigando fra tempeste, fortunali, sole e bel tempo, verso orizzonti infiniti, dove sentiamo di esistere, avvertiamo l'odore del mare, il profumo della libertà.


Ero a cena con persone conosciute alcune da tempo ed altre da poco, trascorrendo una serata piacevole, se vista con l'occhio del normale vivere.

Un campanello di allarme si è attivato quando i discorsi, come spesso accade, sono scivolati verso i soliti lamenti per i pochi soldi non tanto per vivere dignitosamente, quanto per andarsi a godere vacanze anche soltanto scappa e fuggi, ovvero per poter andare a cena nei ristoranti dove la massa si accalca per dimenticare la vita di m... di ogni giorno, insomma soldi per scappare dall'affrontare la realtà della schiavitù di ogni giorno.

All'improvviso un senso di rigetto e di rifiuto, di improvviso desiderio di urlare "BASTA!", a tutto questo, a questo soffrire creato da noi stessi, con desideri che di fatto servono solo ad ingrassare tasche altrui e non ci danno né serenità, né tantomeno, la felicità.

Ma sono rimasto in silenzio: inutile ed a parere mio sbagliato, voler insegnare ad altri cose non spetta a me insegnare, non sono un "Maestro" e non sono io che so cosa è giusto o sbagliato per gli altri, il mio rispetto mi evita di voler spingere altri a fare ciò che è giusto per la mia ottica, per il mio modo di vedere; ma posso agire su me stesso, e quel momento mi ha sbattuto violentemente sulla faccia l'urgenza di agire, di prendere la ruota e girare di 180 gradi, invertire la rotta lasciando alla memoria le immagini delle sirene che agitano telefoni della millesima generazione, computer dalle prestazioni magiche, o altri mille oggetti inutili di cui non ho bisogno, per stare bene, dentro.

Ogni momento è buono per prendere il timone, ogni momento è utile per scegliere e cambiare, e soprattutto per lasciare alle spalle quello che non voglio.

Ogni momento va bene, purché sia il mio momento, quello che io decido, in cui la mia Persona afferma la sua dignità e la sua libertà.


Un passo avanti, downshifting avanti tutta, anche controvento!




Vita semplice, cose semplici