domenica 20 gennaio 2013

Luna che cresce e pensieri



Oggi è il 20 gennaio, il 9° giorno della luna (crescente) del Lupo...

Nella umana corsa al sapere, al voler capire e conoscere, si è persa, mentre eravamo e siamo tutti intenti, appunto, nella corsa, quella conoscenza, e soprattutto quella consapevolezza che avevamo delle radici e del perché di tante nostre azioni, abitudini, riti, ed equilibri.

Affondiamo radici biologiche e spirituali nella Natura, e di quella siamo parte. Alcuni pensatori hanno tagliato questo ponte, che in parte era già stato abbattuto dalla religione e conseguente influenza cristiana sulla nostra cultura: la natura secondo questo credo, era stata posta al servizio dell'uomo e da questi era distaccata, due entità distinte.
Storicamente siamo arrivati a pensarci non solo distinti, ma appunto, padroni di ciò che esiste e in diritto di farne ciò che a noi serve o piace: di qui le storture che oggi paghiamo tutti. Anche se in pochi vogliamo ammettere queste responsabilità: meglio imputarle al caso, o ad altri fattori del tutto occasionali o impersonali.

Ma soprattutto abbiamo perso abitudini salutari per l'individuo e per l'equilibrio personale e della società tutta, con ciò di cui siamo parte. Ascoltare sensazioni di benessere o di messa in guardia di fronte a situazioni, luoghi, cibi, persone, ecc. Ascoltare il cuore dell'altro per poterci relazionare. Ascoltare la nostra tendenza verso strade che ci possono portare non sappiamo dove. Osservare le nostre azioni irrazionali per capirle, o darne motivazione e capire le radici delle stesse, e almeno essere coscienti di dove si è sbagliato e dei motivi, per non ripeterne, magari. Pregare senza chiedere solo ciò che noi riteniamo giusto, imponendoci anche qui come quelli che sanno ciò che deve essere e ciò che non deve essere: arroganti piccoli dei che credono di sapere e non hanno la umiltà sapiente di ascoltare la corrente e nuotarle in seno, per poter scorrere con essa.

E così via... un elenco che a farlo quasi impaurisce.

Nel fare queste riflessioni non mi angoscio, non mi intristisco, anche se ne avrei motivi più che seri. Al contrario, mi riempio di gratitudine perché sto avvertendo aria nuova, entrata dalla porta del mio cuore. Sento il fresco dell'esterno che si affaccia in me, e senza voler negare passato o azioni di cui solo io sono responsabile e nessuno sconto mi spetta, avverto e sento, la possibilità di fare meglio, capire un po' di più, ascoltare. Se mi zittisco, quando ne ho modo, come ora, nelle prime ore del mattino: ascolto, e sento, voci, sussurri, indistinti, ma forse sempre un po' più chiari del giorno prima.
Avverto come la possibilità di poter avere risposte o messaggi, o aiuti, o suggerimenti o solo pareri.

Sento di non essere solo, che la Vita è ben più ricca di come mi è stata presentata e dipinta in mille modi, fin da quando sono qui su questa Terra.

E questo mi conforta e soprattutto mi fa sentire vivo ed eccitato, perché, realmente, ogni angolo è fonte di scoperta: e non per il proprio egoico sapere e poi mostrare, bensì, per fare un passo verso una serenità ed un contatto con quella Natura di cui sono parte e che , come figliol prodigo, sto tornando a reincontrare veramente, realmente e profondamente.

Grazie! 


giovedì 17 gennaio 2013

Inverno ed Imbolc



Tra circa 15 giorni è la Candelora, la riedizione moderna di Imbolc, la vecchia celebrazione della fine dell'inverno, umana, ovviamente, in quanto la Natura, non sta  a vedere se è una data o l'altra, fa quel che deve.... ma in generale, diciamo che fra circa 15 giorni cominciamo a pensare alla fine di questo inverno che sembra appena iniziato, e questo, a me, personalmente un po' dispiace...
Mi piace l'inverno, credo che da buon "lupo" mi trovi meglio in inverno che d'estate, col freddo, che mi porta a rintanarmi in casa magari sorseggiando un the caldo, a godermi il calduccio, o il fuoco del camino, o l'intimiotà data da quelle cose semplici ma belle, come leggere un libro, fare dei lavori col legno, ascoltare la radio, voci lontane eppure vive, reali...
Mi piace l'inverno perché ferma un po' la scena, come se dicesse uno "stop" alla Vita e rallentasse almeno, questi ritmi che non sono affatto umani, perché falsati, acceletari, da questo voler correre, essere veloci... dover essere veloci a tutti i costi.
Mi piace anche la neve, perché con la neve si coprono le bruttezze, le storture, le atrocità che vedo quando percorro la campagna, anche semplicemente osservando la sporcizia di ciò che noi umani gettiamo in giro fregandocene degli effetti di ciò che facciamo. La neve copre. La neve fa silenzio, perché assorbe i rumori, le grida, il rumore tutto, della vita frenetica ed efficiente che crediamo sia sintomo di progresso, ma che invece brucia la nostra saggezza, la nostra vitalità, l'anima tutta, di noi umani esseri divini.

Ed allora sto ancora assaporando questo inverno, in cui sento proprio il bisogno di silenzio, di fermare, di rallentare e godermi il riflettere, lo scrivere, il leggere, anche lo studiare, anche l'osservare la terra che è spoglia di piante, quelle piantine che a primavera ed in estate curo e accudisco con amore e attenzione e che mi ricambano dandomi cibo, i loro frutti, il loro amore....

Questo inverno mi piace, mi piace la sua pioggia, il suo vento, tutto, come mi piace il sole d'estate, anche se patisco il caldo.
Mi piace quel che Madre Natura, mi dona, tutto, ne godo, ne sono grato, lo sento dentro, mi ci sento parte e lo vivo e ne godo appieno.

Imbolc arriva, lo celebrerò e sarò speranzoso che la Natura non ascolti troppo le date di noi umani, e mi regali ancora un po' del suo dono bianco e silenzioso, questo inverno che ora ancora abbraccia tutti noi con la neve che solo i tg possono definire come una sorta di calamità e che la stupidità di chi li vede può condividere, sempre tesi ad avere paura di tutto, cioè di ogni cosa della Vita.
Imbolc arriva e mi preparò, comunque gioioso e desideroso di celebrare qualcosa che dall'eternità, la Natura dona a tutti, senza distinzione, Lei sì, realmente giusta ed imparziale.

E comunque sia, la Vita è qualcosa di veramante UNICO, comuneu sia e comunque vada.