sabato 19 giugno 2010

Sole che cala










Mi sono trovato al tramonto su un tratto di costa dove non c'ero stato mai, non in quel “momento particolare”.

A quell'ora la gente se ne torna a casa, a preparare la cena, a lavare i figli sporchi della sabbia della giornata, a togliersi la salsedine ed il sudore e prepararsi ad una bella cena davanti alla tv...
A quell'ora non c'è molto spazio per pensieri oziosi ed inutili come quelli che alle volte mi invadono, e non c'è molto tempo per abbandonarcisi, non tutti abbiamo la fortuna di non dover badare sempre a faccende domestiche... alle volte questa è sì, una fortuna.

Sono sceso all'acqua, alcuni scogli e massi di cemento formano una piccola lingua rossiccia nel blu piatto della sera.

Faccio qualche passo e già solo quei venti metri mi allontanano da tutto: i rumori si ovattano, prevale lo sciabordio salato e lento che mi culla nel suo rumore.

Un vecchio pescatore poco più in là, allunga e risistema le sue reti, non ha preso granché ma è tutt'uno con gli scogli e col mare, e col sole....
Da lontano arriva il profilo dell'Isola di Eea a colpire l'immaginazione ed i ricordi di quando ero piccolo.
Le voci dei bambini ancora sulla spiaggia si allontanano, si perdono, un gabbiano mi passa sopra la testa, a qualche metro, esplora l'acqua, cerca, vola via...

Mi siedo, il sasso è duro, spunzoso di sale e di qualcosa che fa male, ma mi siedo ugualmente perché voglio ascoltare, fermarmi e “sentire”...

Il sole scende, lento, continuo, inarrestabile... e la sua scia traccia una strada dall'infinto a me... ne sento i raggi sulle spalle e il suo caldo abbraccio alla mia anima.

All'improvviso, come se un aria strana stesse entrando nei cuori avverto che sta avvenendo qualcosa nella scena di cui sono parte.

Il tramonto si ripete ogni giorno, lo diamo per scontato, eppure...in quell'istante sembra come se una magia colpisse tutti, chi gioca, chi riordina la casa, chi sistema le cianfrusaglie nell'auto, qualcosa di divino ci tocca e forse ignari, tutti lo avvertiamo...
Il tramonto in quel momento fa silenzio dentro, è un attimo, un momento che scappa subito, eppure per un momento ho visto qualcosa che forse mai più rivivrò.

Con parole povere, le mie, so solo dire una sorta di “divino”, non posso trovare altro vocabolo per descriverlo...ma rimane, dopo giorni, ed ora che ridisegno la scena sul foglio, me lo sento dentro, è rimasto, assieme all'odore di sale ed allo sciabordio lento di quel blu che ogni sera ripete il suo rito.



domenica 13 giugno 2010

...Piccole cose insulse...















Passeggio nel caldo del pomeriggio, l'umido è pesante e l'aria ti avvolge come una coperta di lana morbida e ti soffoca il respiro.

Rasento un muro e vedo oggetti gettati là da viandanti frettolosi ed ignoranti, che ritengono quella non la “loro” terra, bensì la casa del vicino ove gettare ciò di cui si disfano.

Proseguo ed avverto odori pesanti e questo rende il caldo più caldo e soffocante e mi fa sentire come di vivere nel film “Codice Genesi”.

Il vento respira lo squallore e la luce acceca quello che cerco di intravedere.

Poi lento del verde, avanza verso di me un odore di gelsomino, in questa stagione ne è piena tutta la zona, e due ragazzi sui 16 anni abbracciati ed innamorati, indifferenti al sudore che si trasmette nell'abbraccio, vivi solo del loro amore, mi donano la gioia del loro vivere.

L'aroma del mare lentamente sovrasta tutto, lo squallore passato ed il gelsomino di ora, e costruisce una cornice di salsedine al sentimento che i due stanno vivendo.

Un gabbiano getta il richiamo alla sua compagna, le onde si frangono lente sulla spiaggia e scompare l'arido, scompare il brutto che ho vissuto, lieve avanza il calore vero che è dentro ognuno di noi, la vita e la necessità di viverla, e basta quell'odore, quel rumore, una musica lontana che arriva da una radio accesa in una casa ombreggiata, per riportarmi in vita e donarmi un nuovo sorriso fatto di piccole cose insulse, ed apparentemente inutili che fanno la vita di ogni giorno.

E continuo sulla via... indifferente al caldo ed al sole.


I film è finito, ne stanno per proiettare un altro, mi aggiusto sulla sedia e mi preparo a viverlo.