domenica 25 maggio 2008

Un uomo

Alle volte ci raccontiamo, nei sentimenti e nelle pulsioni, ma spesso ci nascondiamo, ci vergogniamo anche con noi stessi, e fingiamo, mentiamo, ed è difficile invertire questo modo di fare.

Difficile certe volte ammettere a se stessi certe cose, ammettere certi fascini che sentiamo dentro, che ci abbracciano e che ci tentano; è difficile per cultura, per formazione, perché crediamo che il nostro essere maschi, o uomini, dipenda da ciò che facciamo, da ciò che mostriamo, da ciò che appariamo agli altri come forma, come apparenza esteriore.

L’essere maschio non so bene cosa sia, non ci ho mai pensato, non mi importa.

L’essere uomo è ben altro, ed è ben più difficile che mostrare tendenze sessuali o gusti fisici.
L’essere uomo avviene quando la vita ti si presenta e tu.. in qualche modo riesci ad affrontarla, senza la pacca sulla spalla, senza quello sguardo da duro che soffre, ma che dentro se la fa sotto dalla paura.
Essere uomo significa affrontare, non fingere, non mentire anche e soprattutto a se stessi e poi alle donne.. essere uomini è non farsela addosso ed inventare scuse, impossibili, inverosimili, per sfuggire appuntamenti, impegni o per non adempiere promesse fatte.

Essere uomo è molto difficile perché non ce lo insegnano, non si impara a scuola: da chi lo impareremmo, da uno che sa farsi forte di un voto e di un titolo?
Non ce lo insegnano al lavoro: di chi dovremmo temere, di un capo che è tale perché la struttura gerarchica gli permette cose che nella vita nemmeno sognerebbe?…

Se siamo fortunati lo “vediamo” da un papà, da un qualcuno che ci appare come modello anche se non sappiamo che è tale.

Ma se non siamo fortunati, lo impariamo sul campo, a forza di schiaffoni, di figuracce, a forza di cadute e rialzate.

Le donne ci ridono dietro, ci deridono, anche se fanno finta di avere paura. Le donne non sono superiori, siamo noi che le rendiamo tali.
Siamo noi che, alle volte, ci rendiamo ridicoli, specie quando vogliamo apparire maschi.

Noi alziamo la voce per avere ragione, anche quando abbiamo torto, e con la violenza, verbale o fisica o di altro genere, prevaliamo, sul momento, e loro.. ce lo fanno credere, ma ridono, ci snobbano, ci disistimano, capiscono che siamo solo machi, ma non uomini.

Se abbiamo umiltà, se abbiamo la fortuna di avvertire gli schiaffoni, quelli della vita, se abbiamo la disonibilità ad ammettere i fallimenti, la miserevolezza di certei modi di apparire e recitare, allora pian piano si inizia a scalare, a salire, verso dove non so, ma si sale, e, passo dopo passo, ci si avvede di quanto poco avevamo capito, ed alle volte di quanto ridicoli si sia stati.

Se si è fortunati da trovare qualcuno o, meglio, qualcuna che ci faccia luce e pietosamente ci spieghi cose banali che non vogliamo nemmen vedere, beh.. allora facciamo due passi in una volta.

Essere uomo è molto di più del semplice dire “sono un uomo”…




Nessun commento: