mercoledì 21 maggio 2008

Sensazioni


Percorro quella strada la mattina presto, ed ultimamente le mattinate sono dense di acqua nell’aria… la pioggia della notte lascia fumi bianchi di vapore che aleggiano bassi sul verde, l’aria è satura di umido, e di vapore, ma sa di un umido bello, di un umido da fate e folletti.

Quell’umido l’ho visto fra le mie montagne, quando cammino e sento l’odore dell’acqua della notte, quando le gambe si bagnano fra l’erba ancora satura e grondante, quando i sensi avvertono un’atmosfera intensamente diversa da quella estiva, un’atmosfera che riporta la mente a secoli passati.

Vado per i boschi e fra i prati alla ricerca di qualcosa che è solo la mia anima, il mio spirito, forse la mia essenza vera: mi piace odorare, annusare, ascoltare gli odori e metterli a mente.

Ora quando percorro quella strada, quegli odori li rivedo, anche se non li sento, ma è come stare là, nel tempo passato, nelle brume del mattino, con la mente aperta e disposta ad ascoltare me stesso.

Mi mette paura alle volte, la montagna nera che gronda acqua, quando so che la devo scalare e che l’acqua la rende scivolosa, quando vedo le striature nere sulle rocce e quelle striature significano pericolo, ombre tetre, ricordi di archetipi del mio essere uomo.

Ma mi mette anche sensazioni strane in corpo. Mi fa bere idee miste di magia e di storie di leggenda, mi riempie l’animo di bellezza e meraviglia.

Ora quella sensazione è legata ad un pezzo di strada che percorro queste mattine, che assaporo mentre la vedo, dall’alto del "raccordo" che circonda Roma con una stricia grigia di asfalto, mentre mi dimentico delle auto che mi circondano e che mi inquinano l’aria e la vita.

E’ bello lasciare andare l’animo a queste sensazioni, è bello lasciare andare l’animo a se stesso, al bello, al bello legato a cose semplici, banali, sconosciute a tutti, ma non al mio cuore…



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