mercoledì 13 ottobre 2010

Figlia in Amore


Qualche sera fa eravamo vicini, quasi all'ora di dormire, io a leggere un libro, lei, la ragazza, a chattare al telefono col suo boy. Pochi metri ci dividevano in questa stanza che condividiamo da non tantissimo tempo, da quando questo padre si è fatto carico di quel che all'uomo spesso pesa: decidere e tagliare, e prendere sulle sue spalle un peso che spesso si lascia alla madre. Ho preso rischi, ho preso insulti, poi lei ha capito, che sono un umano che sbaglia, ma che sa anche sgobbare, e nel tempo ha ripreso la confidenza di un tempo, ora diversa, ora che lei è una donna in miniatura...

Chattava e sentivo la sua vocina dolce, quella che la Mia Signora dice “la voce della papera” per indicare quando è poco Mistress e molto più Donna innamorata... e sentivo la sua, quella della ragazza... dolce che emanava amore e sentimenti che ho conosciuto tempo fa e che mi faceva strano ritrovare in lei.. nel sangue che viene dal mio.


Avevo sempre immaginato che forse mi sarei sentito strano, il giorno che avessi avuto la figlia innamorata, forse anche geloso, come tutti i padri (beh questo si sente dire e si legge!...) ed invece no.. non ero geloso, né avevo paura che lui, il boy, le potesse fare del male (tipico di quel genitore che sa solo lui come andrebbe trattata la figlia eternamente bambina anche a 50 anni!), invece ero contento, mi inteneriva, sentire sprazzi di parole dolci ed amorose che lei non intendeva affatto nascondere, sicura del fatto che non le avrei mai rinfacciato né rimproverato nulla (che dovrei rimproverarle? Essere donna innamorata?).

Gli animali sono belli perché da cuccioli sono come i grandi in miniatura, e lei era così, una cucciola, una donna in miniatura... faceva le prove di amore, e questo mi faceva tenerezza.. l'avrei abbracciata, ma l'avrei distratta e non era proprio il caso..

L'ho fatto col cuore.


Ho sorriso dentro me, sono stato felice per lei, per questo suo amore. Amore di quasi diciottenne... che non so se e quanto durerà, forse se lo porterà con sé nella vita, o forse fra qualche mese sarà un ricordo, non importa. Importa che lo viva e che le dia gioia.

Ma quel che mi è rimasto dentro ancora adesso che metto su carta i miei sentimenti, è quella voce che mi ha dato una carezza, a me che non ero con lei a chattare, anzi... e quell'accorgermi di avere una piccola donna accanto e non più una bambina... e di essermene accorto per tempo, nel silenzio di me stesso, senza dovermi traumatizzare magari in situazioni più memorabili...


Senza malinconia né rimpianti ho guardato indietro ricordandola bambina, veramente un flash di un attimo; sorridendo fra me stesso mi sono voltato sul cuscino ed ho chiuso gli occhi per lasciarmi al sonno di un altra notte come tante, eppure tanto diversa da altre...



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