domenica 15 giugno 2008

Animalità.. una mia amica mi ha messo questa parola in mente ponendomi senza volerlo una domanda che mi ronza intesta.. domanda o quesito.. quel che conta è che mi pongo la questione..

L’animalità credo sia in tutti noi, più o meno latente, poi la si lascia uscire, la si nasconde, ma esiste. D’altra parte “il regno di animalità” esiste in ogni individuo, dice il buddismo di Nichiren, ed è vero, proprio vero.

Ma qui parliamo di animalità come istinto, come modo spontaneo e non razionale di affrontare le cose, la vita e le relazioni. Credo che io uomo nasconda molto questa mia natura e la nasconda sotto una veste di raziocinio e di “controllo” che mi rendo conto mi limita, ma che mi assai difficile togliere di dosso. Alle volte ho superato quella “soglia” che mi ha fatto non ragionare, mi ha portato ad immergermi quasi completamente (dico “quasi” perché credo non sia stato un abbandono al 100% ma al 99%...). Purtroppo quelle volte sono poche, sono state poche!


Però so che posso superare la soglia. Ho capito che si può fare e che IO lo posso fare! Questo conta. Ho imparato. Anche per me c’è la possibilità ed allora devo solo imparare, avere la pazienza di mettermi lì e macinare km dopo km.. pedale, umilmente. Ascoltare. Seguire i consigli di chi ne sa di più: le Donne!.. Farmi guidare..


Un giorno spero di sfondare questo "muro".. allora non sarò più uomo nel senso culturale del termine, sarò UNO, né uomo né donna.. e soprattutto capirò quel che alle volte fatico ad intuire…




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