Sento prurito al braccio,
alzo la mano e mi gratto. Decido di di pulirmi le braccia o le gambe,
le lavo, dopo averle insaponate, le sciacquo, mi strofino. Tutte
azioni i del tutto normali, del tutto quotidiane.
Le osservo dall'esterno,
anche da un punto di vista dove possa fare una sorta di zoom, di
ingrandimento, e vedo delle parti di me, molto grandi, che vanno ad
agitare peli, piccoli e fini peli, li spostano anche direi con una
certa violenza, per poi pulirli e rimetterli a posto, o meglio,
lasciare che se ne tornino a posto, man mano che si asciugamano.
Tutto normale, molto normale,nessuno se ne scandalizza né pensa che
le mie mani siano nemiche dei peli, anzi, io che sono colui che ha
una certa coscienza di se stesso, sono considerato pulito e per bene,
visto che mi tengo pulito e faccio queste azioni di cui sopra.
Due giorni fa sono andato
al mare mentre il vento infuriava e piegava le palme della strada e
gocce portate dal vento, di acqua salata, cadevano a mo' di pioggia
sull'asfalto.
Visto da un punto di
vista esterno, diciamo allontanandomi dalla terra di qualche km, e
dando un'occhiata al mare ed al vento che dal mare proveniva, l'altro
giorno ho pensato a quella scena come qualcosa di simile al mio
quotidiano pulirmi, al corpo, un tutt'uno che stava provvedendo ad
alcune funzioni considerate necessarie.
Nessuna “natura
nemica”, nessuna mare che aggredisce la terraferma”, nessuna
immagine apocalittica mi sembrava intelligente. Vedevo palme
gigantesche e robuste piegarsi e flettersi sotto la spinta del vento,
e poi tornare immediate a posto. Qualche ramo di albero o di palma,
sul lungomare, poi dopo, l'ho trovato spezzato, in terra. Esattamente
come quando mi lavo che qualche pelo, quelli più pecchi, più
deboli, si stacca e cade...
Ma nulla che potesse
avere a che fare con una immagine in cui una parte lottava contro
un'altra.
Allora dove sta
l'inghippo?
Nel nostro continuo e
storico considerare la Natura come entità esterna a noi stessi, come
non volerne neppure considerare la possibilità che siamo un
tutt'uno, una unica entità di cui ognuno è parte e di cui vediamo
processi e fenomeni ma dall'interno!
Da quando sto modificando
il mio punto di vista, il paradigma con cui osservo ciò che
accade e in cui sono coinvolto, cambia anche la mia reazione e il mio
sentire verso le stesse situazioni. Ciò non toglie che non desideri
essere trascinato via da un'onda anomala o rimanere schiacciato sotto
un cornicione spazzato dal vento, ma... è diverso lo spirito con cui
osservo e vivo il tutto.
Invece di passare il
tempo in faccende inutili e assolutamente senza significato come
alcuni dei nostri passatempi che poi, finiti, ci lasciano esattamente
nel punto in cui eravamo, forse... sarebbe utile, soprattutto al
nostro stato mentale e sentimentale ed emotivo, riflettere su
qualcosa di sostanziale...
Ma riflettere, pensare,
formulare pensieri ed idee, vuol dire poter essere indipendenti e non
governabili, e questo può essere che non piaccia... e quindi
continuano ad ammannirci motivi di riflessione assolutamente idioti e
senza significato, per menti così indaffarate pensare diviene una
chimera...
Nessun commento:
Posta un commento