sabato 8 dicembre 2012


Una amica, Edera ( casaedera.blogspot.it) ha pubblicato qualche giorno fa un post
 (http://casaedera.blogspot.it/2012/12/prospettive.html ) sul suo blog che consiglio di andare a leggere e seguire, e la foto, quando l'ho vista, mi ha ispirato le parole che seguono.
Grazie all'autrice dell'immagine che mi permette di usarla anche nel mio blog :-)

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Ci sono, nella esistenza che conduciamo, posti, momenti, atmosfere e situazioni in cui si percepisce qualcosa di decisamente diverso dalla cosiddetta "normalità". Lo sentiamo d'istinto, come un flash che ci colpisca nel buio, come un qualcosa che ci afferra lo stomaco: sappiamo che è così!
Sono momenti diversi, speciali, provocati nelle maniere più diverse, da qualcosa in cui ci si trova a stare, che possono essere situazioni reali, ma anche immagini viste dietro un PC, o musiche percepite lontano, nelle case vicine, o profumi appena carpiti nel nostro andare per la nostra strada.
In questi momenti avvertiamo dentro noi stessi, anche se filtrato in qualche maniera, qualcosa di magico, parola che per noi umani significa incomprensibile e inspiegabilmente bello.

Non si tratta di cose artificiali o costruite, non di situazioni che la massa vede come straordinarie, come spettacoli teatrali o sfarzo di denaro e potere, no! Si tratta di cose che ai più sfuggono, e sfuggirebbero anche a noi se non si stesse in quel posto, in quella situazione con quel particolare stato d'animo e dello spirito.
Sono cose semplici, lineari, pure, pulite.
Avvertiamo una sintonia, un reale essere parte di qualcosa di più grande di ciò che è quotidiano, e che non avvertiamo normalmente.
Questi momenti e queste situazioni sono uniche e veramente preziose.
In questi momenti, ahimè rari, sentiamo il divino, la sacra fiamma ardere dentro di noi ed ardere all'unisono, come un'orchestra in cui gli archi vanno tutti al medesimo tempo e sulla medesima melodia, avvertiamo che ci si espande, che non siamo solo fisico, ma ben altro, molto più.
Lo sguardo si perde, la mente vola, è come una sorta di perdita di corporeità e capiamo quanto la Vita quella vera, sia molto diversa dall'esistenza che trasciniamo nel quotidiano, quanto la Realtà non sia quella che tocchiamo con la mano, ma questa, questa che percepiamo, questa la Vera Realtà.
E se abbiamo questa fortuna, di vivere istanti di tal tipo, non possiamo che ritenerci fortunati, baciati dalla Vita e possiamo solo dire: “Grazie!”



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