venerdì 7 dicembre 2012

Creatività


Oggi sono entrato in un negozio in cui non vado spesso, ma che amo particolarmente. La proprietaria che lo gestisce con una passione tangibile e affascinante, ha creato un piccolo spazio dove regnano fiori, finti, ma bellissimi e non smorti come quelli finti tradizionali, oppure piccoli pupazzetti, fate, realizzazioni di vetro di Swarosky e non, ed ogni altro tipo di oggetti, direi piuttosto piccoli, ma che emanano una grazia, una armonia in loro e tra di loro tutti. Il negozio delle Fate direi e credo si chiami, realmente!

Ero là perché volevo qualcosa per mia figlia. Tra due giorni compie vent'anni! Vent'anni si compiono una sola volta nella vita e passano, e non tornano, e come le ho scritto si celebrano forse più dopo, quando ci si ripensa, quando tornano alla mente: un periodo, un'epoca, avvenimenti, luoghi, fatti che rimango in noi scolpiti.

Lei non vuole festeggiare.

Nel tempo ha imparato a non farlo, come feci anche io a suo tempo. 
Un po' non siamo delle persone che fanno le feste come si usa fare oggi. Un po' non ne abbiamo la possibilità economica. E poi io stesso non ricordo i miei vent'anni, né i miei compleanni li ho mai festeggiati in modo particolarmente solenne, anche se mi fa piacere trascorrerli in modo adeguato.
Mia figlia forse con questo esempio, forse per altri suoi motivi che non mi ha inteso spiegare, non vuole celebrare questi vent'anni. E così sarà.
Ma.... mi accorgo oggi, io che di anni ne ho ben più dei venti suoi, che alle volte, vado a ricercare oggetti, ricordi, momenti riposti nella memoria, musiche o profumi messi da parte e che mi riportano ad altri periodi, giorni, anni, vite fa... Oggi che sono grande, che sono sulla strada di compiere il giro, oggi apprezzo quel che di un certo tipo di passato, e di vissuto, ho ancora.

Allora ho voluto fare questo, trovare un oggetto che un domani a mia figlia, forse, se anche lei si troverà a percorrere una strada simile alla mia, possa servire a ricordare a rivivere e ritrovare fili sepolti e messi da parte, per esser conservati. Un oggetto non che serva a ricordare mamma e papà, bensì la sua vita, un suo periodo, un suo compleanno, o un'era che oggi vive e che mette da parte e che domani forse, vorrà almeno rivedere come un vecchio film di cui sorridere o tornare a gustare scene, odori, profumi, musiche, pezzi presi qui e là.
Ed ho trovato.
Un cesto di fiori, che a mio gusto (quando si sceglie un regalo è difficile avere veramente il gusto di chi lo riceverà) e mia intuizione che possa piacerle, che possa stare là, nel tempo a vederlo scorrere, osservarlo dipanarsi e abbracciare la vita di lei, mia figlia, per essere pronto, forse, se così sarà, un domani, a riavvolgersi e proiettare di nuovo quei fotogrammi che a lei possano piacere o voglia rivedere e.. rivivere, forse....

Nel comprare l'oggetto mi sono fermato a parlare con la proprietaria del negozio, ed abbiamo scoperto che né lei ha mai pensato in passato a fare quel lavoro, né, io che oggi mi sento anche artigiano del legno, anche se di tipo molto particolare, ho mai pensato a svolgere la mia attività. La creatività e soprattutto il piacere di qualcosa che mentre lo si fa si dà serenità, piacere, ci si mischia dentro, nell'animo, qualcosa di diverso da attività che si possono svolgere anche bene, ma che non ci coinvolgono dentro, questo abbiamo scoperto, rispettivamente.
Ci siamo messi a discorrere di una mia idea che mi veniva mentre ero nel suo luogo fatato: delle cornici fatte di legno e sughero, come uso fare io e che avrei dotato di alcuni suoi fiori o addobbi e là la mia mente ha iniziato a lavorare, silenziosa e senza dare nell'occhio.

Oggi pomeriggio, nel dormiveglia della mia siesta pomeridiana, idee come acqua da una fontana: cornici, possibili quadretti, possibili composizioni di legno e fiori, e così via.... mi sono scoperto a stare sotto un vero getto di idee come se fosse, realmente acqua di fontana, e questo mi ha svegliato del tutto, eccitato, reso vigile e sereno, mi ha fatto sentire bene.
Quasi ho dimenticato i problemi e gli ostacoli che ogni giorno, come in un barrage, affronto e vivo, i dolori e le sofferenze che condiscono la mia strada quotidiana. All'improvviso è come se un pennello avesse dipinto di colori vivi e belli questa mia realtà: la mente creativa, la fantasia e l'inventiva, tutto si era coalizzato e unito per farmi sentire quel che ho vissuto.

Sono alcuni giorni che ho staccato la mia spina dal PC, ho deciso che non gioco online, che la posta email la controllo meno, insomma mi sto riappropriando del mio tempo, del tempo che è mio e che baratto in cambio di apparente distrazione, al PC.
La mente, il cuore, e l'anima stanno rispondendo subito, tornano a vivere.
Io sto tornando a vivere.

E questo alla fine, è l'unico vero e immenso risultato che conti, il resto è solo apparenza e fumo....

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