Viviamo in una società
che gradualmente sta intasando tutti gli “spazi di manovra
libera” dell'individuo.
Intendo dire che si
stanno gradualmente realizzando strumenti che apparentemente servono
soltanto a “tenerci informati”, a “garantirci la libertà di
pensiero e di informazione”, lo “scambio libero di idee”, ecc.:
penso ai vari network come FB che dai più viene usato come libero
sfogo, come una sorta di “blog personale” su cui sfogare le
proprie solitudini sperando di essere letti/ ascoltati, ma penso
anche a tante notizie spesso in parte vere e poi invischiate di
falsità, che ci danno l'impressione di sapere tanto e poi in realtà
ci intasano la mente di “chiasso”, togliendoci la possibilità di
udire ciò che conta, ma soprattutto di pensare con la propria
testa.
I medesimi strumenti
possono essere usati, se con vera ratio, per consentirci di sapere
quel che c'è da sapere, e poi lasciando al nostro cervello la
capacità di analizzare e pensare, togliendoci quel “fammi leggere
cosa ne pensa lui ” che tanto irretisce e poi lentamente ci porta a
seguire l'opinione del tizio di turno.
Molto difficile
districarsi, come tra i rovi, dove puoi trovare le more come altre
piante che ti invischiano fino ad impedirti di procedere e vedere
oltre.
Sta a noi imparare e
usare nel debito modo.
Si impara, se si
vuole.
Ma al tempo stesso non si
può soltanto rinchiudersi nelle proprie piccole “aree di
sicurezza” personale date dall'orticello o dalla casetta ottenuti
seppure con sacrifici. Intendo aree fisiche, ma anche e soprattutto
mentali.
E fare e darsi da fare lo
si può in molti modi e credo che ognuno debba trovare quelli che gli
sono più congegnali.
Anche parlare con gli
altri, finanche sui network, ma dicendo non le frasi che
apparentemente sono belle e profonde, ma che all'atto pratico non
dicono nulla di realmente nuovo e diverso: servono a farci credere di
dire e fare.
Intendo parlare
per fare: che sia un modo diverso di vivere, che
sia un lasciare lavori schiavizzanti, che sia iniziare attività
diverse, che sia imparare a ri-usare, che sia dare un aiuto o una
risposta a chi chiede per conoscere qualche cosa che noi sappiamo già
o stiamo imparando, per iniziare la propria personale strada verso
una emancipazione di cui TUTTI siamo eticamente in credito
verso la Vita.
Ma anche uscire e
fare, se possiamo, se sentiamo che questo vogliamo e sentiamo
il bisogno di dare qualcosa di noi stessi al vicino, che sia anche
solo il “saper fare”, quel che sia sia....
A questo proposito voglio
segnalare uno spazio che proprio di recente ho scoperto e che ha dei
contenuti che per certi aspetti vedo stimolanti, uno spazio su cui
non ho tante risposte, ma direi più domande e questo mi piace:
Poi ognuno ha la sua
testa ed ognuno saprà cosa farci, anche niente!...
Importante è non
“adeguarci”, non “rassegnarci”, ma rimanere Vivi, non solo
strisciando, ma alzandoci, perché la nostra dignità lo esige!
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