martedì 6 maggio 2014

Fare, ma "come" ?...




Viviamo in una società che gradualmente sta intasando tutti gli “spazi di manovra libera” dell'individuo.
Intendo dire che si stanno gradualmente realizzando strumenti che apparentemente servono soltanto a “tenerci informati”, a “garantirci la libertà di pensiero e di informazione”, lo “scambio libero di idee”, ecc.: penso ai vari network come FB che dai più viene usato come libero sfogo, come una sorta di “blog personale” su cui sfogare le proprie solitudini sperando di essere letti/ ascoltati, ma penso anche a tante notizie spesso in parte vere e poi invischiate di falsità, che ci danno l'impressione di sapere tanto e poi in realtà ci intasano la mente di “chiasso”, togliendoci la possibilità di udire ciò che conta, ma soprattutto di pensare con la propria testa.

I medesimi strumenti possono essere usati, se con vera ratio, per consentirci di sapere quel che c'è da sapere, e poi lasciando al nostro cervello la capacità di analizzare e pensare, togliendoci quel “fammi leggere cosa ne pensa lui ” che tanto irretisce e poi lentamente ci porta a seguire l'opinione del tizio di turno.
Molto difficile districarsi, come tra i rovi, dove puoi trovare le more come altre piante che ti invischiano fino ad impedirti di procedere e vedere oltre.
Sta a noi imparare e usare nel debito modo.

Si impara, se si vuole.


Ma al tempo stesso non si può soltanto rinchiudersi nelle proprie piccole “aree di sicurezza” personale date dall'orticello o dalla casetta ottenuti seppure con sacrifici. Intendo aree fisiche, ma anche e soprattutto mentali.

E fare e darsi da fare lo si può in molti modi e credo che ognuno debba trovare quelli che gli sono più congegnali.

Anche parlare con gli altri, finanche sui network, ma dicendo non le frasi che apparentemente sono belle e profonde, ma che all'atto pratico non dicono nulla di realmente nuovo e diverso: servono a farci credere di dire e fare.
Intendo parlare per fare: che sia un modo diverso di vivere, che sia un lasciare lavori schiavizzanti, che sia iniziare attività diverse, che sia imparare a ri-usare, che sia dare un aiuto o una risposta a chi chiede per conoscere qualche cosa che noi sappiamo già o stiamo imparando, per iniziare la propria personale strada verso una emancipazione di cui TUTTI siamo eticamente in credito verso la Vita.

Ma anche uscire e fare, se possiamo, se sentiamo che questo vogliamo e sentiamo il bisogno di dare qualcosa di noi stessi al vicino, che sia anche solo il “saper fare”, quel che sia sia....

A questo proposito voglio segnalare uno spazio che proprio di recente ho scoperto e che ha dei contenuti che per certi aspetti vedo stimolanti, uno spazio su cui non ho tante risposte, ma direi più domande e questo mi piace:


Poi ognuno ha la sua testa ed ognuno saprà cosa farci, anche niente!...

Importante è non “adeguarci”, non “rassegnarci”, ma rimanere Vivi, non solo strisciando, ma alzandoci, perché la nostra dignità lo esige!



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