giovedì 29 aprile 2010

Luna piena














Lontano dal clamore della luce,
nulla nell'aria, carico di sentimenti silenziosi.
Mi alzo guidato da un cammino d'argento.
Il disco bianco splende silenzioso e tranquillo,
lontano un motore di barca si allontana
e idee non concluse rimangono appese e dimenticate;
un soffio di fresco muove le foglie dell'acero,
un lamento d'amore risuona risuona la pena di un gatto
ascolto il nulla che mi carezza il viso.

La luce della Dama Bianca, senza fatica,
mi entra dentro e sussurra parole che non sento,
ma che nel cuore trovano una strada,
e che mi donano sensazioni di rado provate,
emozioni da tempo dimenticate.
Sorrido, non visto, alla luce d'argento,
come facevo bambino,
quando attendevo la Dea della notte
che veniva a sistemare le lenzuola.

Ascolto,
onde lontane si spengono sulla sabbia,
il lamento d'amore torna e si perde ancora,
la Dama Bianca, nel silenzio sicura, mi guarda e sorride,
o forse questo io voglio,
e sereno, scaldato di pace,
cerco Orione nel nero del cielo,
e vedo l'infinito,
avverto ciò che fra poche ore perderò,
nella furia del quotidiano.

Senza fruscio,
ma solo con me stesso,
torno fra e lenzuola, e affondo nel cuscino,
e riprendo quel dialogo lasciato per ascoltare il silenzio,
con i miei pensieri, e con l'anima che si agita in me,
senza fruscio, mi abbandono,
e chiudo questa parentesi
poggiando la penna accanto ai libri.


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