Forse
cinquant'anni fa esisteva il Circolo, l'Associazione, il Partito o
quel che era, dove incontravi gli amici, sedevi e potevi parlare sia
seriamente, sia bevendo un'”ombra” di vino, passare del tempo a
riprendere fiato dopo un giorno di fatica e di sudore...stare là
senza far niente.
Oggi non
è più così, solo poco di questo sopravvive. Ma altro è arrivato,
bello o brutto che ci sembri, ma è una realtà,: esistono i social
network, i forum, posti dove ci si incontra anche se non ci si
guarda negli occhi, posti dove ci si scazza o ci si ama anche, eppure
poco si sa dell'altro, se non ciò che l'altro vuole far vedere o..
sembrare.
Eppure...
dietro a parole scritte e non pronunciate, intuisci molto, se apri le
orecchie dell'anima e del cuore. Se ascolti bene, dietro a parole,
reazioni ed emozioni di fronte a fatti a frasi altrui o altro, c'è
un Essere Umano e pian piano qualcosa ne capisci, ne ammiri o
disistimi, insomma è un modo diverso di conoscersi e piacersi o
meno.
Come si
entra, così si esce. Come ci si intrufola pian piano o senza ritegno
calpestando e pretendendo di essere NOI, così se ne esce, alla
chetichella oppure solennemente con la la banda che suona ed il
corteo che ci osanna (o questo è quel che si vorrebbe, forse...).
Così al
Circolo, si arriva, si vede giocare alle carte, ci si siede e si
scambiano parole, impressioni su qualcosa, così si salutano amici o
conoscenti eppure si saluta perché si va fuori, in vacanza o a
curarsi, o altrove... se ne esce.
Così è
la Vita, un entrare, uscire, crescere, cambiare, divenire, imparare,
e tanto altro.
Poi ci si
ferma, a riflettere, quando qualcosa ci attira l'attenzione, quando
un colpo arriva e ci lascia un segno dentro o fuori, ma lo lascia. Ci
fermiamo, a pensare e ripensare o riflettere e a fare congetture,
riflessioni, elucubrazioni, scopriamo che siamo filosofi, più o meno
tutti.
Dicevo
che da posti virtuali si esce in tanti modi, come dal Circolo,
salutando tutti o uscendo come se si andasse a fumare, però per poi
non rientrare. Ho visto tanti di questi modi, non ne ho mai
giudicati, ma ne ho ammirati alcuni, quelli che fanno e non hanno
bisogno della fanfara, li ho ammirati e stimati e rispettati, in cuor
mio. Sarà timidezza (la mia la è) oppure semplicemente la
tranquillità di essere come siamo, di essere in pace con se stessi e
non aver necessità di parole, inutili il più delle volte.
Così R,
che non posso dire essere stato un amico, nel senso più
classico del termine, è uscito, forse un anno fa, senza clamore. Gli
scrissi anche. Credevo stesse in crisi con la Donna sua, confesso che
anche forse lo giudicai, lei non sta proprio in forma e lui se n'era
andato.
Arrogante
che sono io!
E mi
colpiva Lei, che ne scriveva, di lui, con pacatezza, con pace, forse
celando amore e sofferenza del cuore, come giusto, come si deve
quando si parla a qualcuno che conosciamo, ma che non è intimo, come
avrei fatto anche io. Mi colpiva che non avesse apparentemente
sofferenza, almeno che non la gridasse al mondo: oggi credo di capire
che ne avesse, ma altra, dell'amore che le aveva tolto qualcuno, di
quel sentimento che pochi provano e conoscono e che a lei tagliava
una costola, per lasciarla senza, privata, seppure ricca di altro, di
memoria, ricordo, di Vita vissuta. Sempre mi colpiva la sua saggezza,
di lei e mi colpì il suo non rispondere ad un mio saluto, molto
generico, ma pur sempre tale.
Oggi
qualcosa di diverso la so, se sia la verità che poi non esiste, non
so, ma so che le cose non erano come io, nella mia misera arroganza
mi ero figurato, e ne sono felice.
R se
n'era uscito dal Circolo, per fumare, o per far credere fosse così,
ma con la sua maniera, silenziosa, tranquilla e sicura di se stesso,
di chi le sue scelte le ha fatte e la sa fare, e non ha necessità
della fanfara. Ma in realtà era per andare come gli elefanti, sulla
collina a stare e poi forse addormentarsi nella sua coerenza di
Uomo.
Ricordo
di lui che scrisse quando aveva compiuto i 60 anni e mi colpì come
ne scrisse, in modo diverso eppur bello, profondo eppure nella sua
normalità. Forse anche perché quei 60 li vedo arrivare anche
io ed allora lo lessi e in cuor mio lo stimai, per quelle parole.
Oggi è
un giorno diverso, oggi il sole è sorto ancora e fa caldo, l'agosto
del 2013 arriva presto ed il tempo lo conferma ogni minuto. Oggi R è
altrove e forse sta ancora facendo scelte che sono solo sue. Oggi
scrivo, le parole volano nell'arsura di fine luglio e sono qui a fare
il filosofo.
Oggi è
un nuovo giorno, la vita è sempre la stessa da milioni di anni.
Sudo e
bevo, e penso ad R, a quel che di lui sapevo o credevo di sapere.
Premo
ENTER e SAVE:fine del file.
Sudo, fa
caldo... ma è normale, è la Natura che è così !
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