Oggi
per i bollettini e per la moltitudine vociante della massa di esperti
meteo, è brutto tempo, per questa zona del mio Paese è brutto
tempo!
E
dato che è brutto tempo, indirettamente, è anche un po' un
problema: non lo dice chiaro nessuno, ma è un po' così...
Oggi
per me è un giorno bello!
Non
particolare, non unico per un motivo speciale, ma è bello, e proprio
perché al mio affacciarmi alla finestra, ho scorto nubi grigie, una
luce strana, diversa da quella che in questo periodo sono solito
scorgere, senza nuvole, lucente e brillante, il bel tempo che specie
al mare è molto particolare, ma anche molto normale...
Gioca
senz'altro il fatto che io sono anomale, diverso, forse un po' troppo
diverso ed anche da scostare... non so, ma non importa, non ora. A me
il tempo così suscita emozioni strane, diverse e molto intense, come
se risuonasse, in me, qualcosa di antico, che viene da secoli o vite
passate, non so bene. Eppure quando è così, che sia al mare, o in
montagna, sento bene, sento qualcosa dentro, che si distende, che è
come se rilassasse tutto il mio essere.
Eppure
sto bene al sole, specie quello caldo, ma secco, intenso ma freddo,
che godo fra le montagne.
Ricordo
ancora le volte che me lo sono goduto, facendolo entrare nelle ossa,
nella mente, in tutto me stesso, quando ero sotto pareti grigie e
imponenti, dritte eppure dolci allo sguardo, quelle pareti che alle
volte ho salito ed altre ho fuggito, intimorito dal loro essere così,
intense, potentemente profonde, di qualcosa che avvertivo e
mai ho saputo e voluto spiegare e che non era banale paura di farmi
male, cadere e morire, ma era altro, forse rispetto, forse timore
reverenziale, non so...
Allora
il sole, il suo calore, il suo abbraccio, me lo sono goduto.
Come
altrettanto al mare, scorrendo la striscia di bagnasciuga, quando le
mie orme rimanevano dove la sabbia è bagnata e poi lisciata
dall'onda che segue. Quando al silenzio del mattino, si sostituisce
il frusciare della risacca, o lo strillo dei bianchi pennuti di mare.
Ma nessun umano.
Allora
i raggi che salgono, che radono l'acqua, che carezzano le creste
della marea, allora il sole, è mio amico, lo amo, lo saluto, lo
desidero.
Epperò,
oggi che è nascosto, che dorme seduto o steso, non so, fra le grigie
filacce del cielo, oggi che ancora riposa delle fatiche dell'estate,
oggi che il grigio non è nel cielo, ma intorno a me, eppure
fascinoso, e intrigante, oggi che ancora sento odore di terra
bagnata, oggi che lui sia là, a me fa piacere.
Quando
piove e le gocce cadono lente, oppure il loro rumore fa eco
particolare; quando sembra quasi che l'autunno si affaccia, anche se
siamo prima del ferragosto, allora io sento una gioia intensa e viva
che non so spiegare anche se non interessa, ma soprattutto che non so
descrivere, eppure anche la vivo, eccome.
Ma
anche se le gocce sono solo là, in cielo, forse nei serbatoi di dio,
oppure laggiù, sul mare, che lavano il male delle isole lontane che
interrompono il piatto dell'orizzonte; anche così, io sento gioia,
immotivata se vogliamo, se stiamo ai canoni, se ragioniamo con la
tradizione: eppure io sento gioia, e la vivo, e la godo tutta.
Dentro!
Ed
allora mi affaccio, rubo questi ultimi attimi prima che la civiltà
invada con i suoi rumori, con la sua furia di normalità, la pace.
Rubo momenti in cui veramente avverto Dio nella vita, e lo avverto
non perché divino, ma perché la Vita lo mostra e lo offre e lo
manifesta, nel suo essere Vita, essere Natura, essere Terra Madre,
non so dire, ma lo so.
Lo
sguardo non indugia in niente, il pensiero non si fissa né si
concentra, ma corre, o forse non si muove neppure, e questo, per
attimi, per istanti infinitesimi, è qualcosa di talmente alto,
profondo e unico, che ringrazio, non so bene chi, ma anche questo non
importa, è sono felice.
Dentro!
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